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Pubblicato il 12 settembre 2023

Domande e risposte – Comunicazione sugli aiuti alle PMI

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  1. Perché le PMI sono importanti?

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo centrale per il tessuto economico e sociale europeo. La prosperità a lungo termine dell’UE dipende da tali imprese. I 24 milioni di PMI europee rappresentano il 99% di tutte le aziende dell’Unione e forniscono i due terzi dei posti di lavoro del settore privato nell’UE; sono inoltre profondamente integrate nelle comunità locali, in particolare nelle aree rurali. Rappresentano più della metà del valore aggiunto delle imprese del settore non finanziario dell’UE, e sono terreno fertile per l’innovazione, la diversità e l’uguaglianza.

  1. Perché è fondamentale rafforzare il sostegno alle PMI?

L’instabilità e l’imprevedibilità dell’attuale contesto economico hanno reso più difficile per le PMI svolgere le loro attività. Negli ultimi anni queste imprese hanno incontrato difficoltà nell’assumere nuovo personale per far fronte a una ripresa inaspettatamente forte della domanda, dovendo al contempo affrontare numerose nuove sfide. I tassi di inflazione sono aumentati drasticamente, soprattutto nel corso del 2022, provocando aumenti dei tassi di interesse e riducendo l’accesso delle PMI ai finanziamenti.  La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha comportato un aumento dei costi dell’energia, mentre il rapido aumento dei prezzi delle materie prime esercita una pressione ancora maggiore sulle piccole imprese.

Le PMI non sono ancora tornate ai livelli di rendimento pre-pandemia. Una volta corretto per tenere conto dell’inflazione, il valore aggiunto delle PMI per il 2023 dovrebbe rimanere del 3,6% (rispetto all’1,8% per le grandi imprese) al di sotto del livello del 2019. D’altro lato, la situazione occupazionale delle PMI è tornata a fatica ai livelli pre-crisi. In termini reali, nel 2022 le PMI in 12 dei 14 ecosistemi industriali hanno registrato una diminuzione del valore aggiunto, e per il 2023 si prevede un calo del valore aggiunto per le PMI in tutti gli ecosistemi. Ciò rende ancora più importante fornire aiuti alle PMI dell’UE affinché possano crescere in modo sostenibile.

  1. Quali sono le maggiori sfide che le PMI devono affrontare?

Oltre alle principali sfide macroeconomiche del periodo 2020-2023, le PMI incontrano difficoltà su diversi altri fronti: oneri amministrativi, ritardi nei pagamenti, accesso ai finanziamenti e disponibilità di personale, e sfide legate al loro ciclo di vita, alla loro competitività e al loro sviluppo (ad esempio, crescita per diventare imprese a media capitalizzazione, trasferimento delle imprese, insolvenza).

La prestazione di aiuti a breve termine dopo anni di elevata incertezza, la promozione della competitività a lungo termine e il rafforzamento dell’equità nel contesto imprenditoriale sono attualmente in cima all’agenda politica.

  1. In che modo la Commissione fornirà aiuti alle PMI?

Con la presente comunicazione la Commissione indica delle azioni per affrontare le sfide più recenti che le PMI si trovano ad affrontare, al fine di fornire aiuti e rafforzare la loro competitività e resilienza. Vi rientrano:

  • una direttiva sulla semplificazione fiscale per le PMI;
  • un regolamento relativo al contrasto ai ritardi di pagamento;
  • la creazione di un contesto imprenditoriale favorevole, la riduzione degli oneri normativi per le PMI e la semplificazione delle procedure amministrative e degli obblighi di comunicazione;
  • il miglioramento dell’accesso ai finanziamenti;
  • strumenti specifici volti a dotare le PMI delle competenze necessarie per conseguire una competitività sostenibile, e
  • misure a sostegno delle PMI durante il loro intero ciclo di vita.
  1. Cosa sta facendo la Commissione per migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti?

La Commissione aiuterà le PMI a sfruttare appieno il potenziale offerto dai programmi dell’UE. Ha proposto di aumentare di 7,5 miliardi di EUR la capacità della garanzia di finanziamento nell’ambito del programma InvestEU, da mettere a disposizione attraverso un nuovo sportello specifico della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), accessibile anche alle PMI. Il programma InvestEU supporta gli investimenti sostenibili, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro in Europa. Aiuta le PMI europee ad accedere ai finanziamenti fornendo condizioni più favorevoli a riguardo. Alla luce del significativo eccesso di sottoscrizioni per lo sportello per le PMI di InvestEU, la Commissione collaborerà con gli Stati membri per rafforzarlo mediante trasferimenti di bilancio ai rispettivi comparti nazionali.

La Commissione faciliterà inoltre l’accesso delle PMI alla finanza sostenibile, ad esempio finalizzando i principi in materia di comunicazione semplificati per le PMI quotate in borsa, che sta elaborando il Gruppo consultivo europeo sull’informativa finanziaria (EFRAG), e garantendo che siano proporzionati. Sarà inoltre elaborata una norma volontaria per le PMI non quotate. Tali misure limiteranno inoltre l’effetto di ricaduta degli obblighi di comunicazione in materia di sostenibilità per le imprese più grandi sulle PMI nelle loro catene del valore. L’Unione dei mercati dei capitali, il quadro bancario e della finanza sostenibile mirano congiuntamente a facilitare l’accesso delle PMI ai capitali di cui hanno bisogno nelle varie fasi del loro sviluppo e a finanziare la loro transizione sostenibile.

La Commissione si adopererà inoltre per agevolare l’accesso delle PMI ai mercati degli appalti pubblici, contribuendo a sbloccare il loro potenziale con un impatto positivo sulla crescita e sulla ripresa economica. Le azioni proposte includono la promozione dell’uso di disposizioni standardizzate per i documenti relativi agli appalti, in particolare per i contratti a basso rischio o di valore modesto, rendendo più facile per le PMI gestire i documenti di gara. Prevedono inoltre l’organizzazione di seminari in ciascuno Stato membro per sviluppare un dialogo tra le autorità pubbliche e le organizzazioni delle PMI al fine di migliorare la partecipazione di tali imprese agli appalti pubblici strategici.

  1. In che modo intende la Commissione favorire la liquidità delle PMI?

Per promuovere la liquidità, la Commissione ha inoltre proposto di sostituire l’attuale direttiva sui ritardi di pagamento con un nuovo regolamento che fisserà termini massimi di pagamento vincolanti a 30 giorni per le operazioni tra imprese. Inoltre, in caso di ritardo nei pagamenti, il versamento delle spese compensative e degli interessi sarà automatico per legge. Questo rafforzerà la competitività delle PMI migliorando la disciplina dei pagamenti di tutti i soggetti interessati e tutelerà le PMI dagli effetti negativi dei ritardi.

  1. Cosa sta facendo la Commissione per ridurre gli oneri amministrativi e fornire un quadro normativo favorevole?

Le PMI hanno bisogno di un contesto normativo favorevole alle imprese per essere produttive, competitive e resilienti. Ciò richiede che i responsabili delle decisioni tengano conto delle loro esigenze nella preparazione delle proposte politiche. La Commissione si avvale di vari strumenti di regolamentazione per garantire che nel processo di elaborazione delle politiche le PMI e la competitività siano tenute in grande considerazione. Questi includono strumenti come il test PMI rafforzato per analizzare l’impatto delle proposte sulle piccole e medie imprese, il controllo della competitività recentemente introdotto per riferire in maniera integrata in merito agli impatti sulla competitività delle imprese (incluse le PMI), il filtro PMI per individuare le iniziative rilevanti per le piccole e medie imprese nelle fasi iniziali del processo di elaborazione delle politiche, e l’approccio “one in, one out” per compensare i nuovi oneri (7,3 miliardi di EUR di risparmi netti sui costi nel primo anno di piena applicazione, il 2022).

La Commissione ha inoltre proposto oggi di istituire un sistema fiscale per le PMI basato sulla sede centrale. Ciò darebbe alle piccole e medie imprese che operano a livello transfrontaliero attraverso una stabile organizzazione la possibilità di interagire con un’unica amministrazione fiscale — quella della sede centrale — invece di dover uniformarsi a più sistemi fiscali. Tale sistema aumenterà la certezza e l’equità fiscali, ridurrà i costi di adeguamento alle normative e le distorsioni nel mercato che influenzano le decisioni delle imprese, riducendo nel contempo al minimo il rischio di doppia imposizione o imposizione eccessiva e di controversie fiscali.

La Commissione continuerà a rafforzare i controlli e a migliorare le procedure per legiferare meglio allo scopo di garantire politiche adatte per le PMI. Questo comporta migliorare le modalità di applicazione del test PMI e incoraggiare il Parlamento europeo e il Consiglio a valutare “sul posto” l’impatto sulle PMI e sulla competitività delle modifiche sostanziali apportate durante il processo colegislativo alle proposte della Commissione. La Commissione nominerà un rappresentante dell’UE per le PMI incaricato di guidare e consigliare la Commissione sulle questioni relative alle PMI, al fine di difendere gli interessi di tali imprese nel mondo esterno. Il rappresentante dell’UE per le PMI riferirà direttamente al presidente (e al contempo anche al commissario per il mercato interno in merito alle attività connesse alle PMI sostenute dai suoi servizi), e parteciperà alle audizioni del comitato per il controllo normativo con le direzioni generali sulle iniziative che hanno un impatto potenziale elevato sulle PMI. Inoltre nelle sue nuove proposte legislative la Commissione prenderà sistematicamente in considerazione il ricorso a disposizioni favorevoli alle PMI, ad esempio periodi di transizione più lunghi per queste imprese, orientamenti mirati, esame dell’impatto degli atti delegati e di esecuzione su queste imprese e clausole di riesame e di caducità nel diritto derivato. Altre azioni comprendono l’impegno a collaborare con le agenzie esecutive e decentrate al fine di promuovere buone pratiche per il sostegno alle PMI, al fine di facilitare l’utilizzo dei servizi delle agenzie da parte di queste ultime, e collaborare con gli Stati membri per promuovere la sperimentazione e l’innovazione per le start-up attraverso spazi di sperimentazione normativa.

Nell’ottobre 2023 la Commissione presenterà inoltre ulteriori misure per razionalizzare gli obblighi di comunicazione, che andranno a vantaggio sia delle imprese che delle amministrazioni. Tali misure comprendono, ad esempio, l’adeguamento delle soglie della direttiva contabile in funzione degli effetti dell’inflazione. Questo porterà a un approccio più proporzionale e comporterà l’esclusione di un certo numero di imprese dall’ambito di applicazione della direttiva e dai relativi obblighi di comunicazione. Le microimprese e le piccole e medie imprese beneficeranno di tale adeguamento delle soglie della direttiva contabile. Un’altra proposta è la creazione di un formato elettronico (dichiarazione elettronica) per la comunicazione di distacco dei lavoratori, che ridurrà notevolmente gli oneri amministrativi e i costi di conformità per i datori di lavoro, consentendo loro di utilizzare una dichiarazione semplificata in un formato unico nella propria lingua in tutti gli Stati membri partecipanti. Ciò integrerà i lavori in corso per semplificare e digitalizzare la complessa procedura relativa al cosiddetto documento A1 sui diritti di sicurezza sociale.

  1. Come garantirà la Commissione che le PMI abbiano accesso a manodopera e personale qualificato?

L’evoluzione tecnologica e le sfide globali e demografiche incidono sul modo in cui le PMI e il loro personale acquisiscono conoscenze, partecipano alla società e svolgono le loro attività quotidiane. Le PMI hanno bisogno di personale qualificato per far fronte a questi cambiamenti e garantire la propria resilienza, dando nel contempo il loro apporto alla società, alla produttività e all’innovazione.

A tal fine, la Commissione si sta basando sull’agenda per le competenze per l’Europa e sul patto europeo per le competenze per rafforzare le conoscenze per la competitività sostenibile delle PMI e utilizzare meglio tutte le conoscenze disponibili.

Per rafforzare le competenze, la Commissione istituirà accademie per le competenze a zero emissioni nette per industrie come quelle dell’idrogeno e dell’energia solare. Avvierà inoltre un maggior numero di partenariati per le competenze, fornirà assistenza nelle misure di efficienza energetica, offrirà formazione in materia di conformità alla nuova legislazione e faciliterà l’accesso alle tecnologie del linguaggio.

Per sfruttare al meglio le competenze disponibili, entro la fine del 2023 la Commissione si adopererà per presentare, tra le altre azioni, un piano per il riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi al fine di colmare le carenze di competenze e individuare le esigenze delle PMI in termini di competenze negli ecosistemi industriali. I percorsi di transizione avviati per vari settori, come il turismo, l’edilizia e il tessile, propongono a loro volta azioni da intraprendere da parte degli Stati membri, come le compensazioni delle PMI per gli investimenti nella formazione professionale, i profili di competenze nell’istruzione e l’allineamento dei programmi di studio alle esigenze dell’industria. La Commissione promuoverà inoltre l’occupazione nel turismo, creerà partenariati di formazione nel settore tessile, organizzerà eventi di incontro tra PMI digitali e conferirà maggiori responsabilità ai gruppi sottorappresentati come le donne e i giovani imprenditori.

  1. In che modo la Commissione sostiene le PMI durante tutto il loro ciclo di vita?

La Commissione sostiene le imprese durante tutto il loro ciclo di vita, dalla fase di avviamento alle fasi di crescita e maturità, e continuerà a lavorare con gli Stati membri per facilitare la creazione di nuove aziende riducendo i tempi e i costi di avvio. Continuerà inoltre ad aiutare gli Stati membri nel miglioramento dei loro ecosistemi nazionali di trasferimento delle imprese e a promuovere lo scambio delle migliori pratiche.

Poiché circa il 50% delle nuove imprese fallisce nei primi cinque anni, la politica della Commissione in materia di insolvenza sostiene gli imprenditori a rischio fornendo strumenti di allerta precoce, e aiuta quelli che hanno dovuto affrontare il fallimento per garantire che ottengano rapidamente una seconda opportunità. La Commissione riferirà in merito all’applicazione e all’impatto della direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza entro la metà del 2026.

La Commissione presterà inoltre particolare attenzione alla capacità delle PMI di crescere verso imprese a media capitalizzazione. Le imprese a media capitalizzazione sono una componente essenziale dell’economia dell’UE: le piccole imprese a media capitalizzazione (250-499 dipendenti) e le grandi imprese a media capitalizzazione (500-1499 dipendenti) rappresentano insieme oltre il 13% dell’occupazione complessiva nel settore privato europeo.

  1.   In che modo lo sportello digitale unico aiuta le PMI?

Lo sportello digitale unico (SDU) è un’ambiziosa iniziativa dell’UE per il governo elettronico (e-Government), avviata nel 2020 per aiutare gli Stati membri a digitalizzare le loro amministrazioni pubbliche. Attraverso il portale web ufficiale Your Europe, lo SDU aiuta le imprese e i cittadini a comprendere e utilizzare meglio i diritti e le opportunità offerte dal mercato unico. Migliora il contesto imprenditoriale europeo per le imprese, in particolare le PMI, riducendo la burocrazia e semplificando la vita quotidiana dei cittadini dell’UE. In concreto, istituisce un punto di contatto unico dell’UE che fornisce alle imprese e ai cittadini informazioni sulle norme e le procedure relative a molti settori (ad esempio lavoro dipendente, beni, imposte, viaggi, residenza, sanità…), e servizi di assistenza.

Entro la fine del 2023 gli Stati membri garantiranno che le procedure amministrative in 21 ambiti chiave, quali l’avvio, la gestione e la chiusura di un’impresa, o il lavoro o il trasferimento in un altro Stato membro, siano pienamente accessibili online. Dovranno inoltre istituire il sistema tecnico “una tantum”, che consenta il trasferimento transfrontaliero automatizzato delle informazioni necessarie per completare tali procedure. La relazione di attuazione dello sportello digitale unico pubblicata oggi fornisce una valutazione del suo funzionamento e ne descrive la prossima fase, indicando cosa si dovrebbe fare per approfondirne l’impatto.

  1.   In che modo il regolamento sulle relazioni piattaforme/imprese ha aiutato le PMI?

Il regolamento sulle relazioni piattaforme/imprese (regolamento P2B) mira a garantire un contesto imprenditoriale equo, trasparente e prevedibile per gli utenti commerciali, in particolare le PMI, che se ne avvalgono per raggiungere i loro clienti in tutta l’Unione.

La Commissione pubblica oggi la sua prima relazione preliminare di attuazione, che illustra i miglioramenti del contesto imprenditoriale digitale. Le piattaforme sono più trasparenti e più eque per quanto riguarda alcuni aspetti come i termini e le condizioni e l’istituzione di sistemi interni di gestione dei reclami. La maggior parte delle piattaforme online, ad esempio, fornisce ora nelle proprie condizioni generali i motivi per sospendere o chiudere un account aziendale, il che consente alle imprese di avere una maggiore prevedibilità nell’esercizio di un’attività commerciale online. Tuttavia, il pieno potenziale deve ancora essere realizzato, in particolare a causa della conformità ancora limitata da parte delle piattaforme online, cosa che incide su alcuni settori più di altri (commercio al dettaglio, turismo). La relazione sottolinea la necessità di garantire una migliore applicazione da parte delle autorità nazionali e di sensibilizzare gli utenti commerciali in merito ai loro diritti.

  1.   Cos’altro ha fatto la Commissione per aiutare le PMI?

Le PMI sono state una priorità costante nella politica della Commissione, in particolare dall’inizio del presente mandato. La Commissione affronta gli interessi e le aspettative delle PMI in modo integrato, includendo gli aspetti relativi a tali imprese in una serie di politiche. A tal fine, ha reso disponibili per le PMI una notevole quantità di finanziamenti, aiutandole a sfruttare la duplice transizione e a rafforzare la loro resilienza con iniziative volte a creare opportunità di mercato. La Commissione prevede che oltre 200 miliardi di EUR saranno messi a disposizione delle PMI nell’ambito dei vari programmi di finanziamento dell’UE in corso fino al 2027. Ciò comprende ingenti importi nell’ambito dei fondi di coesione dell’UE (65 miliardi di EUR) e del dispositivo per la ripresa e la resilienza (45,2 miliardi di EUR), destinati a misure dirette e indirette a sostegno delle PMI per aiutarle a diventare più resilienti, sostenibili e digitali.

In un periodo di crisi successive, la Commissione si è inoltre adoperata per rafforzare la resilienza delle piccole e medie imprese. Gli interessi delle PMI sono stati al centro delle proposte della Commissione volte a rendere il quadro dell’UE in materia di aiuti di Stato più flessibile per gli Stati membri, per fornire il sostegno necessario alle imprese che ne hanno bisogno, garantendo nel contempo parità di trattamento e limitando indebite distorsioni della concorrenza che comprometterebbero il mercato unico. Le PMI sono state inoltre le principali beneficiarie di un sostegno di quasi 100 miliardi di EUR destinato a proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di coronavirus nell’ambito dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE).

Le PMI sono altresì sostenute in un’ampia gamma di settori strategici. Ad esempio, la normativa sull’industria a zero emissioni nette agevola i permessi di produzione di tecnologie a zero emissioni nette, promuove l’accesso al mercato e incoraggia lo sviluppo di competenze attraverso spazi di sperimentazione normativa. La normativa europea sulle materie prime critiche garantisce alle PMI l’accesso a materiali fondamentali per la tecnologia ecologica, digitale e di difesa. La riforma del mercato dell’energia elettrica consente una regolamentazione dei prezzi per le PMI in caso di crisi. La normativa sui dati facilita l’accesso delle PMI ai dati industriali. Una rete di oltre 150 poli dell’innovazione digitale aiuta le PMI ad adottare tecnologie digitali.

FONTE: COMMISSIONE EUROPEA