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Pubblicato il 14 giugno 2023

Pesca sostenibile: progressi nella ricostituzione degli stock ittici, ma sono necessari maggiori sforzi per costruire un settore resiliente

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La sostenibilità complessiva delle attività di pesca dell’UE è migliorata e meno stock sono sovrasfruttati, secondo la comunicazione della Commissione “Pesca sostenibile nell’UE: situazione attuale e orientamenti per il 2024”. Al tempo stesso, sono necessari maggiori sforzi per garantire la resilienza delle attività di pesca e il continuo miglioramento dello stato degli stock ittici. La comunicazione della Commissione si basa su valutazioni scientifiche indipendenti.

La comunicazione odierna delinea gli orientamenti per le proposte della Commissione relative alle possibilità di pesca per il 2024 e avvia un processo di consultazione con gli attori interessati. Le proposte mireranno a mantenere gli stock che hanno già raggiunto livelli sostenibili a tali livelli e a contribuire alla ricostituzione di altri stock ittici.

Miglioramenti nell’Atlantico nordorientale, nel Mediterraneo e nel Mar Nero

La comunicazione mostra che gli stock ittici nell’Atlantico nordorientale si collocano generalmente entro intervalli di valori sani e che l’ultima valutazione indica i migliori risultati finora ottenuti in termini di sostenibilità. Un esempio particolarmente positivo è il Golfo di Biscaglia, che nell’ultima valutazione del 2021 è diventato la prima zona marittima dell’UE senza sovrasfruttare gli stock. Ciò dimostra che le decisioni dell’UE in materia di gestione sostenibile della pesca stanno dando i loro frutti.

Nel Mediterraneo e nel Mar Nero, mentre le scorte stannolentamente diventando più sane, la mortalità per pesca continua a porre difficoltà. Il tasso di mortalità per pesca per il 2020, gli ultimi dati disponibili, è il più basso finora, ma rimane superiore del 71 % al tasso di sostenibilità raccomandato. Sono pertanto necessariulteriori sforzi. Inoltre, le comunità di pescatori sono colpite dai cambiamenti climatici, con conseguenti incertezze dovute alla diminuzione della disponibilità di stock ittici da cui dipendono per il loro sostentamento. Lapesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) incide anche sull’accesso dei pescatori a risorse sufficienti e sono necessari ulteriori sforzi per combatterla, garantendo il rispetto delle misure, comprese quelle che coinvolgono paesi terzi.

La situazione nel Mar Baltico rimane problematica, in quanto le pressioni diverse dalla pesca incidono sulle popolazioni ittiche. La Commissione continuerà ad adottare misure per affrontare tutte le varie pressioni sugli stock ittici e contribuire a migliorare lo stato degli ecosistemi del Mar Baltico. Tuttavia, gli Stati membri dovrebbero proseguire i loro sforzi per invertire questa situazione attuando pienamente la legislazione dell’UE.

Lo scorso febbraio la Commissione ha proposto un pacchetto di misure volte a migliorare la sostenibilità e la resilienza del settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE e ad affrontare molte di queste sfide, anche economiche e ambientali.

Infine, l’aggressione militare russa nei confronti dell’Ucraina ha avuto un impatto sulla pesca dell’UE in vari modi, in particolare nel Mar Nero. Ha causato continue perturbazioni delle attività di pesca e dei flussi commerciali, ha avuto un impatto sui pareri scientifici e su alcuni negoziati a livello internazionale.

Prossime tappe

Gli Stati membri, i consigli consultivi, il settore della pesca, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati sono incoraggiati a condividere le loro prospettive sullo stato di avanzamento e sui futuri orientamenti delle possibilità di pesca per il 2024. Essi sono invitati a esprimere il loro parere fino al 9 agosto nell’ambito della consultazione pubblica online.

Dopo la consultazione pubblica, la Commissione presenterà le tre proposte di regolamento sulle possibilità di pesca per il 2024: nell’Atlantico e nel Mare del Nord, nel Mar Baltico, nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Le proposte terranno conto dei piani pluriennali e si baseranno sui pareri scientifici forniti dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM), nonché sull’analisi economica fornita dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP). Esse recepiranno anche gli adeguamenti derivanti dall’attuazione dell’obbligo di sbarco.

Infine, il Consiglio discuterà le proposte della Commissione e deciderà in merito ai contingenti di pesca per il 2024 nelle riunioni di ottobre e dicembre di quest’anno.

Contesto

Ogni anno la Commissione pubblica una comunicazione che fornisce aggiornamenti sullo stato delle attività di pesca nell’UE e avvia una consultazione pubblica sulla situazione attuale e sui futuri orientamenti in materia di possibilità di pesca per l’anno successivo.

La presente comunicazione riferisce sui progressi compiuti nel conseguimento di pratiche sostenibili all’interno dell’UE, valuta l’equilibrio tra capacità di pesca e possibilità di pesca, esamina i risultati socioeconomici del settore e monitora l’attuazione dell’obbligo di sbarco.

La comunicazione riferisce su vari elementi utilizzando diverse fonti con i dati di supporto più recenti disponibili. Gli ultimi dati sugli stock ittici inclusi nella relazione per l’analisi dello stato degli stock risalgono al 2020 per il Mediterraneo e il Mar Nero e al 2021 per le acque UE dell’Atlantico nord-orientale, compreso lo Skagerrak/Kattegat e il Mar Baltico.

Citazioni

“Sono lieto che la pesca nell’UE abbia compiuto ulteriori progressi verso la sostenibilità, con un minor numero di stock sovrasfruttati. I pescatori e le donne traggono un vantaggio economico dalla gestione di questi stock a livelli più sani. Ma si trovano ad affrontare anche sfide quali gli elevati prezzi dei combustibili e altre pressioni che portano al degrado della biodiversità. L’impegno e il dialogo costanti con il settore e i loro sforzi hanno dimostrato di contribuire alla conservazione degli stock ittici.”

Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – 14/06/2023

FONTE: COMMISSIONE EUROPEA