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Pubblicato il 20 marzo 2023

La competitività dell’UE dopo il 2030: volgere lo sguardo al futuro in occasione del 30º anniversario del mercato unico

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La Commissione ha pubblicato giovedì due comunicazioni che celebrano il 30º anniversario del mercato unico e illustrano in quali modi garantire la competitività a lungo termine dell’UE.

Il mercato unico è indubbiamente il motore della società e dell’economia dell’UE. Una riduzione ulteriore degli ostacoli e maggiore integrazione, in particolare nei servizi, sono essenziali affinché il mercato unico rimanga il motore principale della competitività dell’UE. Nell’attuale contesto geopolitico l’UE si trova in un momento decisivo per portare a termine con successo la duplice transizione verde e digitale e conservare la propria attrattività per le imprese.

La prospettiva a lungo termine sulla competitività illustra in quale modo l’UE può mettere a frutto i suoi punti di forza e conseguire un risultato più ampio, invece di limitarsi a colmare il divario in termini di crescita e innovazione. Un quadro dell’UE lungimirante, ben definito e coordinato promuoverà imprese prospere, in grado di competere sul mercato globale, con posti di lavoro attraenti e tale da definire norme globali.

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Con una guerra alle nostre porte, con prezzi dell’energia volatili e investimenti ingenti nelle tecnologie pulite in tutto il mondo, l’Europa deve impegnarsi più a fondo. Il mercato unico è stato il nostro strumento principale per arrecare prosperità ai nostri cittadini e alle nostre imprese, ma anche per aiutarci a far fronte a crisi quali la pandemia, i cambiamenti climatici o le conseguenze economiche della guerra della Russia contro l’Ucraina. Possiamo esserne fieri e dobbiamo fare tutto il possibile per preservarne e consolidarne la forza. Dobbiamo inoltre assicurarci che i quadri normativi e amministrativi rispondano alle esigenze delle imprese. In futuro utilizzeremo una serie di indicatori chiave di prestazione, che ci permetteranno di sapere se l’economia europea sta diventando realmente più produttiva e competitiva. Perché se una cosa è misurabile, può essere fatta.”

IL MERCATO UNICO A 30 ANNI

Il nostro mercato unico è molto più di un quadro giuridico o di un mercato puro e semplice. Si tratta di uno spazio di libertà, progresso, opportunità, crescita, prosperità condivisa, resilienza e di uno strumento di proiezione geopolitica. Con 440 milioni di cittadini, 23 milioni di imprese, il 15 % del PIL mondiale, costituisce la più grande regione al mondo integrata in un mercato unico, pur rimanendo una delle più orientate verso l’esterno.

Il mercato unico è la risorsa fondamentale dell’UE e il motore della sua competitività. In oltre 30 anni ha contribuito a migliorare la vita dei cittadini, facilitato l’attività imprenditoriale e apportato notevoli benefici economici, aumentando del 9 % il PIL europeo. Si tratta anche del mezzo per accompagnare e garantire la transizione verde e digitale dell’Europa. È all’origine dell’integrazione normativa, finanziaria e della catena di approvvigionamento dell’UE, che contribuisce a creare economie di scala e facilita la crescita delle imprese. Il mercato unico è un importante fattore di resilienza economica dell’Europa durante le crisi e le conferisce un peso geopolitico cruciale che rafforza la posizione e l’influenza dell’UE nel mondo.

Il mercato unico deve però continuare ad adattarsi alle nuove realtà e tenere conto delle mutazioni del contesto geopolitico, degli sviluppi tecnologici, delle transizioni verde e digitale e della necessità di rafforzare la competitività e la produttività a lungo termine dell’UE.

È necessario uno sforzo collettivo, basato sulla responsabilità congiunta per il mercato unico a livello nazionale e dell’UE, per mantenerlo attivo, renderlo più penetrante e sfruttarne appieno il potenziale.

Guardando al futuro, occorre innanzitutto rinnovata attenzione per i seguenti aspetti:

  • far rispettare le norme esistenti del mercato unico, con il sostegno di parametri di riferimento mirati a risolvere le carenze in materia di recepimento e attuazione delle norme dell’UE;
  • eliminare gli ostacoli a livello degli Stati membri, in particolare gli ostacoli alla prestazione transfrontaliera di servizi, e negli ecosistemi industriali dotati del maggior potenziale di integrazione economica (commercio al dettaglio, edilizia, turismo, servizi alle imprese e settore delle energie rinnovabili).

A tal fine, la Commissione proseguirà la cooperazione essenziale con gli Stati membri in sede di task force per l’applicazione delle norme sul mercato unico (SMET) e in altri consessi per il dialogo strutturato con le imprese in quanto portatori di interessi. La Commissione propone inoltre di fissare un parametro di riferimento incentrato sulla risoluzione entro 12 mesi di almeno il 90 % dei casi sottoposti ai centri SOLVIT nazionali. Tra le diverse misure previste per ridurre e prevenire gli ostacoli persistenti, la Commissione mira inoltre a semplificare gli obblighi degli Stati membri di notificare le norme nazionali e a istituire uffici nazionali per il mercato unico.

Dobbiamo inoltre continuare a stimolare le dimensioni verde e digitale del mercato unico come fonti di innovazione, crescita e competitività. Ad esempio, l’approccio del mercato unico garantirà che l’UE conservi la leadership in materia di tecnologie pulite e un vantaggio competitivo nella decarbonizzazione. A tal fine, la Commissione sta mettendo in atto norme comuni dell’UE per aiutare le imprese ad aderire all’economia circolare (ad esempio le norme sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, l’iniziativa sul passaporto dei prodotti), a integrare meglio le energie rinnovabili nel sistema energetico (ad esempio le nuove norme sulla progettazione del mercato dell’energia elettrica) e a sfruttare al massimo le opportunità offerte dalla digitalizzazione (ad esempio avvalendosi dei regolamenti sui servizi digitali e sul mercato digitale e creando nuovi spazi di dati per la salute e gli appalti pubblici).

La Commissione continuerà a monitorare i progressi del mercato unico con strumenti quali il quadro di valutazione del mercato unico e della competitività e la relazione annuale sul mercato unico. Proseguendo nella discussione e nella riflessione con gli Stati membri, oltre che tra gli Stati membri e i portatori di interessi, sarà possibile assicurare che il mercato unico continui a produrre risultati e a migliorare la vita dei suoi cittadini.

INCREMENTARE LA COMPETITIVITÀ A LUNGO TERMINE

Il modello europeo di crescita economica, basato sulla competitività sostenibile, la sicurezza economica, l’autonomia strategica aperta e la concorrenza leale, è stato fonte di prosperità negli ultimi decenni. Una forte azione comune a livello dell’UE ha stimolato l’attività economica e la produttività in passato e può ancora incoraggiare la competitività e la prosperità a lungo termine.

Per promuovere la competitività, la Commissione propone di lavorare su nove fattori che si rafforzano reciprocamente per garantire:

  • un mercato unico funzionante mediante il suo ampliamento e rendendolo più penetrante, oltre che promuovendo l’integrazione dei servizi;
  • l’accesso al capitale e agli investimenti privati attraverso un’Unione dei mercati dei capitali più integrata e il completamento dell’Unione bancaria, oltre che mediante lo sviluppo di quadri normativi dell’UE in materia fiscale e di servizi finanziari a sostegno delle imprese;
  • investimenti pubblici e infrastrutture mediante la riforma del quadro europeo di governance economica;
  • ricerca e innovazione attraverso incentivi fiscali, partenariati pubblico-privato e progetti su vasta scala per ridurre la rischiosità degli investimenti in innovazione, in particolare nei settori fondamentali delle tecnologie, del digitale e della biotecnologia nel rispetto dell’ambiente;
  • energia, attraverso la rapida diffusione delle energie rinnovabili, la digitalizzazione dei sistemi energetici e gli impianti di stoccaggio dell’energia;
  • la circolarità, promuovendo la transizione verso un’economia più circolare nell’UE;
  • la digitalizzazione attraverso un’ampia diffusione degli strumenti digitali in tutta l’economia e maggiore sostegno alla leadership nelle tecnologie digitali fondamentali quali l’intelligenza artificiale, il calcolo quantistico, la microelettronica, il web 4.0, la realtà virtuale e i gemelli digitali e la cibersicurezza;
  • istruzione e competenze, sviluppando e riconoscendo le competenze in quanto elementi essenziali per posti di lavoro attraenti e di qualità, aumentando la partecipazione al mercato del lavoro delle donne, dei giovani e dei cittadini di paesi terzi e promuovendo l’istruzione e la formazione professionale;
  • commercio e autonomia strategica aperta continuando ad aprire mercati alle imprese dell’UE grazie a rapporti più profondi con gli alleati e i partner commerciali, salvaguardando i principi del commercio equo e affrontando i rischi in modo mirato.

Una serie di indicatori chiave di prestazione monitorerà i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi e garantirà la necessaria attenzione politica e la capacità di risposta.

Un quadro normativo favorevole alla crescita

Agendo in parallelo a questi nove fattori, la Commissione si adopererà attivamente a favore della creazione di un quadro normativo più adatto alla competitività e alla crescita. A integrazione dell’approccio “one-in, one-out” (un onere introdotto, un onere eliminato) e della verifica della competitività, ciò comprenderà una metodologia per valutare l’impatto cumulativo delle politiche e un approccio alla regolamentazione più favorevole all’innovazione. In particolare, sarà dato nuovo impulso alla razionalizzazione degli obblighi di comunicazione in tutta la legislazione verde, digitale ed economica dell’UE: le prime proposte previste entro l’autunno punteranno all’obiettivo di ridurre del 25 % l’incidenza di tale onere. La Commissione continuerà inoltre a valutare periodicamente la legislazione dell’UE per garantire che rimanga all’altezza delle esigenze future e adeguata allo scopo, come anche per assistere gli Stati membri nel recepimento tempestivo e corretto del diritto dell’UE.

Contesto

Nel dicembre 2022 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a presentare proposte all’inizio del 2023 per garantire la resilienza e la competitività dell’UE mobilitando tutti i pertinenti strumenti nazionali e dell’UE e migliorando le condizioni quadro per gli investimenti.

Il piano industriale del Green Deal europeo, presentato dalla Commissione il 1º febbraio, è stata la prima risposta a tale invito. Le proposte pubblicate oggi si concentrano sulla creazione di un contesto più favorevole all’aumento della capacità produttiva dell’UE per le tecnologie e i prodotti a zero emissioni nette e le materie prime critiche, che sarà fondamentale per rafforzare la competitività dell’Europa nella transizione verso un’economia a zero emissioni nette.

La comunicazione integra il piano industriale del Green Deal con un approccio globale e a lungo termine alla competitività dell’UE, in un momento cruciale in cui è necessario un impulso congiunto da parte delle imprese e dei responsabili politici per indirizzare l’Europa sulla strada giusta verso il prossimo decennio e oltre.

Citazioni

  • “Con una guerra alle nostre porte, con prezzi dell’energia volatili e investimenti ingenti nelle tecnologie pulite in tutto il mondo, l’Europa deve impegnarsi più a fondo. Il mercato unico è stato il nostro strumento principale per arrecare prosperità ai nostri cittadini e alle nostre imprese, ma anche per aiutarci a far fronte a crisi quali la pandemia, i cambiamenti climatici o le conseguenze economiche della guerra della Russia contro l’Ucraina. Possiamo esserne fieri e dobbiamo fare tutto il possibile per preservarne e consolidarne la forza. Dobbiamo inoltre assicurarci che i quadri normativi e amministrativi rispondano alle esigenze delle imprese. In futuro utilizzeremo una serie di indicatori chiave di prestazione, che ci permetteranno di sapere se l’economia europea sta diventando realmente più produttiva e competitiva. Perché se una cosa è misurabile, può essere fatta.”

    La presidente Ursula von der Leyen – 16/03/2023
  • “Il mercato unico è la chiave di volta dell’economia europea e fonte di prosperità e ricchezza per noi cittadini, di cui non possiamo fare a meno. Ma solo un mercato unico più profondo, senza soluzione di continuità, forte e ben funzionante garantirà una crescita e una produttività sostenibili e a lungo termine. È un elemento fondamentale per la nostra competitività futura.”

    Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – 16/03/2023
  • “L’Europa ha resistito a fortissimi sconvolgimenti. Ora dobbiamo volgere lo sguardo agli elementi che dobbiamo modificare per mantenere il nostro vantaggio competitivo a lungo termine, oltre il 2030. Ciò significa superare sfide presenti da tempo in materia di produttività e competitività. Abbiamo individuato i settori chiave su cui dobbiamo concentrarci: dagli investimenti e dai finanziamenti al commercio aperto e alle competenze, oltre a una regolamentazione più intelligente. Tutto ciò è importante non solo per creare in futuro posti di lavoro di qualità e crescita, ma anche per sfruttare al meglio il potenziale offerto dalle transizioni verde e digitale. In breve, intendiamo essere all’avanguardia nelle industrie verdi del futuro.”

    Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone – 16/03/2023
  • “Il mercato unico non è una zona di libero scambio pura e semplice, ma piuttosto uno spazio di libertà, prosperità e resilienza per tutti. Tutti i nostri sforzi sono rivolti a per garantire che lo rimanga per almeno altri 30 anni!”

    Thierry Breton, commissario per il Mercato interno – 16/03/2023

FONTE: COMMISSIONE EUROPEA