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Aiuti di Stato: la Commissione modifica le norme generali di esenzione per categoria per agevolare e accelerare ulteriormente le transizioni verde e digitale
La Commissione europea ha approvato una modifica mirata del regolamento generale di esenzione per categoria per agevolare, semplificare e accelerare ulteriormente il sostegno alle transizioni verde e digitale nell’UE.
Insieme al nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione, questa modifica mirata consentirà agli Stati membri di accordare in modo più semplice il sostegno necessario a settori chiave, conformemente al piano industriale del Green Deal.
Modifica del regolamento generale di esenzione per categoria in linea col Green Deal
Il regolamento generale di esenzione per categoria dichiara compatibili con il trattato sul funzionamento dell’Unione europea categorie specifiche di aiuti di Stato, purché soddisfino determinate condizioni. Il regolamento esenta pertanto le categorie in questione dall’obbligo di notifica preventiva alla Commissione e relativa approvazione, consentendo agli Stati membri di concedere direttamente gli aiuti e di informarne la Commissione solo ex post.
La modifica odierna dà agli Stati membri maggiore flessibilità nella progettazione e nell’attuazione di misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione verso la neutralità climatica e un’industria a zero emissioni nette e contribuisce ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa, in linea con il piano industriale del Green Deal.
Le nuove norme tengono conto delle recenti modifiche apportate alle varie serie di orientamenti in materia di aiuti di Stato per far sì che il regolamento generale di esenzione per categoria continui a rispondere alle esigenze della transizione verde e digitale.
Gettano inoltre le basi adeguate per affrontare alcuni degli effetti economici derivanti dalla guerra della Russia contro l’Ucraina e contribuire alla ripresa dell’economia europea, colpita anche dalla pandemia di COVID-19 e dagli elevati prezzi dell’energia.
In particolare, le norme rivedute:
- aumentano e razionalizzano le possibilità di aiuti nel settore della tutela dell’ambiente e dell’energia, tra l’altro per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, i progetti di decarbonizzazione, la mobilità verde e la biodiversità, oltre che per agevolare gli investimenti nell’idrogeno rinnovabile e aumentare l’efficienza energetica;
- facilitano l’attuazione di alcuni progetti che coinvolgono beneficiari in diversi Stati membri, come gli importanti progetti di comune interesse europeo (“IPCEI”), nel settore della ricerca e dello sviluppo, innalzando le intensità di aiuto e le soglie di notifica;
- ampliano le possibilità di formazione e riqualificazione in tutti i settori, esentando dalla notifica gli aiuti alla formazione inferiori a 3 milioni di €;
- accordano un’esenzione per categoria a misure di aiuto istituite dagli Stati membri per regolamentare i prezzi dell’energia, ad esempio i prezzi dell’elettricità, del gas e del calore prodotti a partire da gas naturale o elettricità;
- prevedono un forte aumento delle soglie di notifica per gli aiuti ambientali e per gli aiuti a ricerca, sviluppo e innovazione;
- chiariscono e razionalizzano le possibilità di aiuti per il finanziamento del rischio per le piccole e media imprese (“PMI”) e le start-up, nonché per i prodotti finanziari sostenuti dal Fondo InvestEU;
- prorogano il regolamento generale di esenzione per categoria fino a fine 2026 per garantire la certezza del diritto e la stabilità della regolamentazione;
- innalzano le soglie del regolamento generale di esenzione per categoria anche al di là dei settori oggetto di riesame specifico per tener conto della proroga del periodo di validità delle norme; e
- allineano le disposizioni del regolamento generale di esenzione per categoria ai nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’energia e dell’ambiente, agli orientamenti sul finanziamento del rischio, alla disciplina in materia di ricerca, sviluppo e innovazione e agli orientamenti sulle reti a banda larga.
Prossime tappe
La Commissione approva oggi il testo del regolamento in inglese; una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE, il regolamento sarà formalmente adottato nelle prossime settimane. Il regolamento modificato entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Il testo approvato oggi è disponibile qui.
Contesto
L’articolo 108, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea impone agli Stati membri di notificare alla Commissione europea tutti gli aiuti di Stato e di darvi esecuzione solo dopo avere ottenuto l’autorizzazione della Commissione. Il regolamento di abilitazione dell’UE in materia di aiuti di Stato consente alla Commissione di dichiarare che determinate categorie di aiuti di Stato sono compatibili con il mercato unico e sono dispensate dall’obbligo di notifica previsto dal trattato.
Il regolamento generale di esenzione per categoria consente agli Stati membri di attuare determinate misure di aiuto direttamente, nella piena certezza del diritto. Il regolamento generale di esenzione per categoria del 2014 esenta determinate categorie di aiuti di Stato dall’obbligo di notifica preventiva alla Commissione quando i benefici per la società generati dagli aiuti sono maggiori delle possibili distorsioni della concorrenza. Ne consegue che oltre il 90% dei nuovi aiuti di Stato che non comportano misure di crisi è ora attuato dagli Stati membri senza che sia necessaria la previa autorizzazione della Commissione. Si tratta di un risultato in linea con lo sforzo della Commissione di produrre risultati più significativi in tempi più rapidi, limitando il proprio intervento se questo non apporta valore aggiunto.
Il fatto che una misura di aiuto di Stato non soddisfi i criteri del regolamento generale di esenzione per categoria non significa che essa sia incompatibile con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Significa soltanto che la misura deve essere notificata (prima della sua attuazione) alla Commissione la quale valuterà se l’aiuto di Stato possa essere autorizzato ai sensi di altre norme dell’UE sugli aiuti di Stato.
Nel gennaio 2019 la Commissione ha avviato una valutazione di alcune norme in materia di aiuti di Stato adottate nell’ambito del pacchetto di modernizzazione degli aiuti di Stato del 2014. Dalla valutazione è emerso che, nel complesso, il sistema e le norme di controllo degli aiuti di Stato sono adatti allo scopo. Tuttavia, è emerso anche che singole norme necessitavano di qualche modifica, soprattutto alla luce del Green Deal europeo e delle strategie industriale e digitale dell’UE, e di qualche ulteriore intervento di razionalizzazione.
Pertanto, per tener conto delle modifiche apportate alle varie serie di orientamenti in materia di aiuti di Stato, nell’ottobre 2021 la Commissione ha chiesto agli Stati membri e tutte le altre parti interessate di presentare osservazioni su alcune proposte di modifica del regolamento generale di esenzione per categoria. La richiesta ha fatto seguito alla modifica del regolamento generale di esenzione per categoria adottata dalla Commissione nel luglio 2021 per allineare le pertinenti norme in materia di aiuti di Stato alle norme di finanziamento previste dal nuovo quadro finanziario pluriennale.
La modifica odierna contribuirà ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa, tutelando nel contempo condizioni di parità nel mercato unico.
Citazioni
“La modifica odierna del regolamento generale di esenzione per categoria semplifica e velocizza la concessione di misure di aiuto a favore della transizione verde e digitale dell’UE. La modifica va di pari passo con il nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione che rafforza le misure di sostegno a settori chiave per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Il nuovo insieme di norme facilita l’elaborazione e l’attuazione di misure che promuovono l’innovazione, la competitività e la sostenibilità, tutelando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico.”
FONTE: COMMISSIONE EUROPEA