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Domande e risposte sulla transizione energetica nei settori della pesca e dell’acquacoltura dell’UE
Perché dobbiamo accelerare la transizione energetica nei settori della pesca e dell’acquacoltura dell’UE? Perché è necessaria un’iniziativa a livello dell’UE?
Attualmente, le imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE sono per lo più ad alta intensità energetica e fortemente dipendenti dai combustibili fossili per le loro attività. Questa dipendenza comporta due problemi principali:
- il settore diventa vulnerabile all’aumento dei prezzi dell’energia. Nel 2022 i prezzi del gasolio marino sono più che raddoppiati rispetto ai prezzi medi del 2021 e hanno causato un aumento dei costi dell’energia dal 13% delle entrate nel 2020 ad una percentuale stimata del 35% nel 2022. Molti pescatori sono stati costretti a cessare temporaneamente le loro attività o a chiedere aiuti pubblici per poter coprire i costi operativi. Da ciò la necessità per il settore di favorire la sua efficienza energetica e rafforzare la sua resilienza alla volatilità dei prezzi dell’energia. Una minor vulnerabilità alle oscillazioni dei prezzi dei combustibili fossili contribuirà anche a garantire la prosperità delle comunità costiere il cui sostentamento dipende proprio da tali attività;
- aumentando l’impronta di carbonio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, l’uso dei combustibili fossili ne riduce la sostenibilità. Come ogni altro comparto economico, anche la pesca e l’acquacoltura dell’UE dovranno svolgere un ruolo nel conseguimento degli obiettivi climatici del Green Deal europeo riducendo le emissioni di gas a effetto serra. In questo settore, la transizione energetica è inoltre un passo fondamentale verso una maggior sostenibilità della produzione alimentare nell’UE. La comunicazione sul funzionamento della politica comune della pesca individua nell’efficienza energetica un fattore in grado di trainare la pesca e l’acquacoltura verso la sostenibilità e la redditività.
Per alcune navi e per alcuni impianti di acquacoltura si è riusciti a migliorare l’efficienza energetica e a passare a fonti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio (cfr. esempi di progetti), ma gli ostacoli all’ulteriore sviluppo e alla diffusione su vasta scala delle tecnologie necessarie sono ancora numerosi: lacune nelle conoscenze esistenti, scarsa preparazione del mercato ad accogliere certi tipi di innovazioni, necessità di nuove competenze e insufficienti opportunità di finanziamento, per giunta difficilmente accessibili.
Le azioni presentate nella comunicazione dovrebbero permettere agli operatori del settore di trarre vantaggio dalle iniziative previste a livello dell’UE, nazionale e regionale per rispondere alle attuali sfide in materia di conoscenze, tecnologie e finanziamenti.
Nel progetto prospettico Pescatori del futuro che la Commissione intende avviare si studieranno anche i cambiamenti a lungo termine in grado di incidere sull’occupazione e sul ruolo sociale dei pescatori.
In che modo la nuova iniziativa della Commissione contribuirà ad accelerare la transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE?
La transizione energetica in questo settore è necessariamente subordinata a due cambiamenti fondamentali:
- l’aumento dell’efficienza energetica, tra cui la diminuzione dell’uso intensivo e del consumo complessivo di combustibili nel settore nel breve e nel medio periodo; e
- il passaggio dai combustibili fossili a fonti energetiche e a carburanti rinnovabili e a zero o basse emissioni di carbonio. Esempi di queste fonti energetiche sono l’elettricità verde, l’idrogeno, alcuni biocarburanti, l’ammoniaca, le batterie e l’energia eolica.
Per attuare tali cambiamenti, l’iniziativa propone quattro linee d’intervento principali che permetteranno di superare gli ostacoli esistenti a livello di cooperazione tra portatori di interessi, conoscenze e innovazione, competenze e finanziamenti:
- migliorare il coordinamento e la cooperazione tra i portatori di interessi. Uno dei principali risultati che l’iniziativa si propone di ottenere è l’istituzione di un partenariato per la transizione energetica della pesca e dell’acquacoltura dell’UE, che avrà il compito di elaborare una tabella di marcia che traini il settore verso la neutralità climatica entro il 2050. Il partenariato riunirà i portatori di interessi del settore della pesca e dell’acquacoltura, gli istituti di ricerca, le autorità pubbliche, il comparto della cantieristica, le autorità portuali, i fornitori di energia, le organizzazioni non governative e le istituzioni finanziarie;
- colmare le lacune in materia di conoscenze e tecnologie attraverso la ricerca e l’innovazione. L’attuale mancanza di dati sull’efficienza energetica limita la capacità di misurare e tracciare le emissioni e, parallelamente, determina una scarsa conoscenza delle potenzialità delle tecnologie ad alta efficienza energetica. L’adozione di nuove tecnologie è inoltre compromessa dalle lacune esistenti a livello di informazioni e conoscenze sulla compatibilità delle soluzioni già disponibili per i diversi tipi di navi della flotta, ad esempio tecniche, strategie di pesca e attrezzi più efficienti dal punto di vista energetico e più rispettosi dell’ambiente. In questo senso, la Commissione avvierà uno studio sulle tecnologie disponibili e creerà una piattaforma online per facilitare lo scambio delle conoscenze e delle migliori pratiche nel settore;
- sviluppare le competenze e una forza lavoro adeguata alla transizione energetica. Ad oggi, per chi lavora in mare, negli impianti di acquacoltura, nei porti e nei settori di supporto, le opportunità di acquisire le competenze pratiche necessarie per lavorare con tecnologie di propulsione nuove e alternative sono limitate. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dall’invecchiamento della forza lavoro e dalla difficoltà di attrarre nuovi talenti e giovani nel settore. La Commissione inviterà ad intraprendere percorsi lavorativi nella cosiddetta “economia blu”, che porterà alla creazione di posti di lavoro e attività nelle zone costiere e marine, e incoraggerà gli Stati membri ad organizzare azioni di formazione e di riqualificazione e aggiornamento delle competenze. Valuterà inoltre la possibilità di avviare un programma di formazione virtuale sulla transizione energetica per il settore;
- migliorare il contesto imprenditoriale, comprese le opportunità di finanziamento. Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) sostiene una serie di attività, tra cui l’avvio di progetti educativi e lo sviluppo, la sperimentazione, l’audit e la diffusione di tecnologie ad alta efficienza energetica. La Commissione elaborerà inoltre orientamenti specifici per aiutare il settore ad accedere ad altri fondi e meccanismi di assistenza dell’UE in grado di sostenere la transizione energetica nel settore nel modo più ampio possibile.
Tutte le azioni previste dalla comunicazione contribuiranno ad aumentare la resilienza del settore agli shock esterni, ad aprire nuove opportunità di mercato e a migliorare la sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura dell’UE.
In che modo i finanziamenti dell’UE sosterranno la transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE?
Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) può sostenere la transizione energetica nel settore, in particolare favorendo lo sviluppo e una maggior diffusione delle tecnologie che possono contribuire ad accelerarla.
Ciò può avvenire attraverso il finanziamento di sperimentazioni, modelli dimostrativi e studi di fattibilità per le tecnologie innovative, essenziali per ottenere una maggior diffusione delle tecnologie nel settore. Il FEAMPA può inoltre sostenere programmi incentrati sulle competenze, audit energetici e altre iniziative per la diffusione delle conoscenze e delle tecnologie.
Il sostegno del FEAMPA può riguardare anche investimenti in tecnologie mature, come il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione dell’impronta di carbonio, ad esempio l’ottimizzazione idrodinamica, l’efficienza degli attrezzi, i combustibili alternativi e i sistemi ponte per il controllo dei motori.
Ad alcune condizioni sono possibili anche altri tipi di investimenti volti a prevenire la sovraccapacità e, quindi, la pesca eccessiva, in particolare:
- la sostituzione/l’ammodernamento dei motori per le navi di lunghezza fuori tutto non superiore a 24 metri; e
- l’aumento volumetrico delle navi di lunghezza fuori tutto non superiore a 24 metri per far spazio all’installazione di motori più efficienti dal punto di vista energetico.
La transizione energetica nel settore può essere sostenuta anche da altri fondi dell’UE, ad esempio:
- il programma di ricerca e innovazione dell’UE Orizzonte Europa può offrire sostegno ai pescherecci attraverso azioni miranti alla transizione dell’industria del trasporto marittimo verso le energie rinnovabili;
- la missione dell’UE “Far rivivere i nostri oceani e le nostre acque entro il 2030” può comprendere un sostegno finanziario all’innovazione volto a promuovere un settore della pesca e dell’acquacoltura climaticamente neutro;
- il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo per l’innovazione possono sostenere progetti riguardanti tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio che includano dimostrazioni commerciali, purché conformi agli obiettivi della politica comune della pesca;
- REPowerEU e il dispositivo per la ripresa e la resilienza mettono a disposizione degli Stati membri ulteriori strumenti finanziari per sostenere progetti nella transizione energetica del settore; e
- la piattaforma Blue Invest dell’UE aiuta le imprese e le PMI innovative in fase iniziale fornendo loro un sostegno mirato agli investimenti e un accesso ai finanziamenti.
La Commissione elaborerà orientamenti specifici sui fondi disponibili per la transizione energetica nel settore.
In cosa consiste il nuovo partenariato per la transizione energetica nei settori della pesca e dell’acquacoltura dell’UE? Chi può aderirvi?
Con il partenariato per la transizione energetica si vuol creare una piattaforma centrale che riunisca tutti gli attori e i settori interessati alla transizione e che, tra di essi, promuova la collaborazione, il coordinamento e lo scambio delle migliori pratiche. Finora, vari portatori di interessi nel settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE hanno cercato di intraprendere la transizione energetica con iniziative autonome.
La creazione di una piattaforma a livello dell’UE consentirà alla Commissione e ai portatori di interessi di individuare eventuali altri ostacoli alla transizione energetica e, soprattutto, di lavorare alla ricerca di soluzioni concrete e pratiche per accelerare la transizione nel settore. Il partenariato per la transizione energetica sarà aperto a tutti i portatori di interessi, in particolare i pescatori, gli acquacoltori, gli operatori portuali, i costruttori navali, i produttori di energia, le autorità nazionali e regionali e le associazioni di imprese. Saranno consultati anche i cittadini.
Il partenariato sarà avviato in occasione di una conferenza ad alto livello sulla transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE, prevista per il secondo trimestre del 2023. La Commissione intende elaborare, entro il 2024, una tabella di marcia per la transizione energetica verso la neutralità climatica entro il 2050, in stretta cooperazione con il partenariato.
Cosa dovrebbero fare le autorità nazionali per sostenere la transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura?
Gli Stati membri svolgono un ruolo cruciale nell’accelerare la transizione energetica del settore a livello nazionale e regionale. La Commissione invita gli Stati membri a contribuire in vari modi, in particolare:
- includendo le conoscenze e le competenze sulla transizione energetica nella formazione professionale destinata alla forza lavoro del settore della pesca e dell’acquacoltura, con l’eventuale sostegno dei fondi dell’UE (FEAMPA, Erasmus+, FSE+, dispositivo per la ripresa e la resilienza, ecc.);
- proponendo investimenti strategici in materia di efficienza energetica nei rispettivi settori nazionali della pesca e dell’acquacoltura attraverso i fondi dell’UE, come il FEAMPA e altri strumenti finanziari dell’UE;
- utilizzando, entro i massimali di capacità di pesca nazionali e in collaborazione con il settore, la flessibilità prevista per facilitare la riassegnazione della capacità, laddove sia necessario aggiungerne ai fini dell’adozione di tecnologie pulite a bordo;
- elaborando progetti regionali nell’ambito della missione dell’UE “Far rivivere i nostri oceani e le nostre acque entro il 2030” e promuovendo progetti sulla transizione energetica a partire dal 2024; e
- includendo, nei piani nazionali del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il sostegno, le riforme e gli investimenti relativi alla transizione energetica e alle energie pulite nel settore.
FONTE: COMMISSIONE EUROPEA